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Krystallos Rubrica di Poesia

  • M.Fiammini
  • 16 mag 2015
  • Tempo di lettura: 3 min

Rubrica di Poesia

Cari lettori,

Spero che abbiate vivamente apprezzato la precedente edizione di questa neonata rubrica sorta tra le pagine della rivista studentesca. È una grande soddisfazione vedere la mia Poesia fare i suoi primi passi ed esprimersi: per questo, ho sempre il desiderio di farvi allietare, svagare ma anche meditare e pensare tramite le Sue sillabe.

Mi auguro inoltre che non sia stata per voi una noia leggere e soffermarvi su queste pagine poiché, come disse in modo ironico il Manzoni, “se invece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s'è fatto apposta.” Ma soprattutto, “vogliatene bene a chi l’ha scritta.”

In questo nuovo numero di Vox PoPULi vorrei presentare alla vostra attenzione due testi poetici diversi dall’ambito religioso e molto più vicini alla tematica classico-mitologica e naturale. Il primo testo (“Profumo notturno del Lago”) è dedicato al lago Albano, contemplato di notte dal delizioso borgo di Castel Gandolfo, il quale fa parte del meraviglioso e suggestivo scenario dei Castelli Romani. La tranquillità, la bellezza e la dolcezza del posto sono state le principali moventi per la composizione: il lago, qui, come una sorta di bacino imperturbabile, sembra essere l’unico luogo adatto per ricercare la calma del silenzio e per conservare la propria essenza; gli elementi del Mito e della Natura concorrono, invece, ad una costruzione neoclassica del paesaggio descritto. Anche la mente stanca può riposarsi dal turbine dei pensieri che vi si affollano quotidianamente innalzando gli occhi al cielo e trovando la vera quiete, che proviene, appunto, dall’alto. Il “Profumo” indica metaforicamente la presenza e il leggero movimento dello stato di suprema pace e serenità generato dal lago. Questa sensazione profonda di amenità e raccoglimento mediante la consacrazione di una goccia d’acqua, atto concessoci dagli dei, sembra essere destinata allo scorrimento di un tempo eterno e senza fine.

Il secondo testo (“Principio naturale”), invece, pervaso da sentori silvani, rappresenta una lode alla Bellezza di una foresta e di tutti i suoi elementi. Qui, la realtà naturale viene descritta attraverso riferimenti immaginari che mirano a sottolineare la perfetta simbiosi tra lo spirito umano e tale foresta, e il conseguente piacere che ne deriva. Ma soltanto l’uomo che ha le capacità di trascendere e di farsi sollecitare può segretamente accedervi: c’è infatti necessità di un “quid” ulteriore. Notevole importanza assumono poi i maestosi colori della natura, soprattutto il blu intenso dello zaffiro poiché tende ad evidenziare il carattere surreale del luogo, rendendolo così, distante dalla realtà.

Lascio a voi, cari lettori, un’ulteriore interpretazione delle poesie.

Buona lettura e… Per qualche istante, dimenticate e valicate…

"Profumo notturno del Lago”

Conosco la tua estasi,

Effimera visione della mente;

E tu, Cielo che sei popolato di nubi,

Accogli la fulgida Luna che vi si cela.

Latte: divina ambrosia cola per noi

Dall'etere celeste.

Carri dorati solcano le candide

Spume e si riflettono sull'acque

Del lago: Grecità si spande perfetta.

Divine sensazioni si generano

Nell'animo con le superfici boscose

Che sfiorano la lenta e immobile

Calma acquea del lago. Percepisco

Un sublime silenzio d'antichità

Mentre un alito di vento purifica.

Idee provengono dall'alto - preziose,

Che permeano la memoria e

Ravvivano la lucida immaginazione.

Gli occhi, insidiati dalla terra,

Si indirizzano al soffitto astrale

E indagano l'Empireo alla ricerca

Del ceruleo sapere, squadrato

Nel vortice delle riflessioni. Ed è

Tranquillità all'anima ardente.

In questo dolce recipiente si può

Immobilizzare l'essere, eternando,

Consacrando una piccola goccia.

Balsamo Di Meravigliosa Deità.

"Principio naturale"

Con cadenza d'eleganza si esprime

Costantemente la grazia del Bello,

Il passo magico delle foglie rilucenti.

Ombra di luce riflessa nel palmo

Del prato: ponte iridescente, tu guidi

Al beato fior, dispensatore di energie.

Le selve del bosco ondeggiano liete

Ai baci del vento. Oh Zaffiro sereno!

Che ricopri di un cangiante manto

Questa foresta cosparsa di cristalli.

Viviamo, cerchiamo di vivere ma qui,

Non v'è traccia umana, solo abissi

Di ricercate speranze... Indegni umani.

Bisogno ulteriore,

La ragione non è d'ausilio.

Su questo tappeto verde dai riverberi

Bluastri nuova vita splende: fiori e

Fili d'erba, alte piante e leggeri tronchi,

Che all'anima conferiscono regi titoli

D'altro mondo.


 
 
 

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